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Vaccini Covid, verso la svolta: una dose annuale come per l’influenza

Logo Milano Finanza Milano Finanza 26/01/2023 di Andrea Boeris
Vaccini Covid, verso la svolta: una dose annuale come per l’influenza © Milano Finanza Vaccini Covid, verso la svolta: una dose annuale come per l’influenza

Il mercato dei vaccini per il Covid è vicino a una svolta. Oggi la Fda americana si riunirà per discutere come modificare la strategia vaccinale, con l’obiettivo di tracciare un modello sul quale impostare le future campagne di somministrazione per i prossimi anni.

La strategia della Fda Usa

Un documento elaborato dall’agenzia sanitaria americana illustra quali saranno le linee guida. La Fda vuole proporre una sola somministrazione annuale attraverso l’iniezione di una dose di vaccino aggiornata alle varianti del Covid più pericolose in circolazione. Un sistema simile a quello che da anni contraddistingue il vaccino antinfluenzale. Il meccanismo sarà questo: l’agenzia selezionerà la o le varianti del Covid per il vaccino in primavera, in modo che le case produttrici abbiano il tempo per aggiornare le proprie dosi e renderle disponibili sul mercato entro il mese di settembre, in tempo per la campagna di vaccinazione autunnale.

La proposta della Fda rappresenta una piccola retromarcia rispetto alla convinzione che si era fatta strada a inizio pandemia, secondo la quale fosse possibile aggiornare i vaccini a Rna messaggero a eventuali nuove varianti nel giro di qualche settimana. Farlo su larga scala implica comunque tempi più lunghi e per questo motivo la nuova strategia della Fda propone una soluzione simile a quella già in uso per i vaccini antinfluenzali.

Come cambia il mercato del vaccino Covid

La proposta dell’agenzia sanitaria americana va incontro alle esigenze delle case produttrici. La certezza di un richiamo annuale contro il Covid-19 programmato ogni autunno consentirebbe alle varie Pfizer, Biontech e Moderna di mantenere guadagni sostenuti e soprattutto aiuterebbe a stabilizzare le entrate. Vari analisti infatti, nel caso in cui il piano della Fda diventasse realtà, già stimano ad esempio per Pfizer entrate certe per oltre 6 miliardi di dollari grazie al vaccino anti-Covid nel 2026 e nel 2027 soltanto nel mercato americano.

In questa ottica però Pfizer, Moderna, Biontech e non solo cercheranno di combinare i mercati del vaccino Covid e del vaccino antinfluenzale, lavorando a prodotti polivalenti. Il sogno di molte è di riuscire a combinare i loro vaccini contro il coronavirus con i vaccini antinfluenzali annuali, ma anche con quello, nuovissimo e in fase di studio, contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv). I dirigenti delle più grandi società del pharma che producono vaccini avevano già iniziato a intuire che il mercato delle vaccinazioni contro il Covid-19 potesse gradualmente trasformarsi in qualcosa di simile al business dei vaccini antinfluenzali e da mesi hanno iniziato a muoversi di conseguenza.

La corsa verso i vaccini polivalenti

Il ceo di Moderna, Stephane Bancel, ha recentemente dichiarato a Bloomberg che la società potrebbe introdurre un vaccino combinato per influenza e Covid già dal prossimo anno, aggiungendo che Moderna lavora per un prodotto trivalente (rivolto anche al virus Rsv) da lanciare entro il 2025. Anche Pfizer punta a lanciare tra 2024 e 2025, assieme al partner Biontech, un’iniezione unica basata sull’mRna mirata a influenza e Covid.

Ma anche altre società guardano ai vaccini combinati e possono sfruttare l’opportunità per rientrare sul mercato. Gsk sta lavorando a un booster con Sanofi ed entrambe, tagliate fuori durante la pandemia dalla corsa poi vinta dal trio Pfizer-Biontech-Moderna, potrebbero ora cercare di ritagliarsi un nuovo spazio nel mercato dei vaccini combinati. E pure la tedesca CureVac e l’americana Novavax potrebbero raccogliere la sfida. (riproduzione riservata)

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